Andiamo alla scoperta della storia della tessitura a Como, partendo dalle sue radici.
L’arte tessile e la sua storia sono particolarmente legate alla città di Como, dove negli anni sono stati recuperati numerosi reperti archeologici che hanno permesso di creare una mappatura ben precisa di come i nostri antenati svolgevano quest’attività. Il materiale archeologico, ad oggi recuperato, è stato rinvenuto nell’area conosciuta come Como preromana che si trova nel Parco della Spina Verde e nelle località circostanti.
Qui è stato possibile rinvenire numerosi reperti che ci raccontano come ebbe inizio l’attività tessile a Como permettendole di diventare celebre in tutto il Pianeta. In questo articolo andremo alla scoperta di ciò che è stato riportato alla luce e di come Como abbia rappresentato, ed è ancora, un sito importantissimo per lo sviluppo dell’arte tessile in Italia e nel mondo.
Le radici dell’arte tessile
La storia della tessitura va di pari passo a quella dell’umanità, il primo a narrare della sua esistenza fu probabilmente Democrito nel V secolo a.C. dove in uno dei suoi scritti diceva: “Noi siamo stati discepoli delle bestie nelle arti più importanti: del ragno nel tessere e nel rammendare…” ciò ci fa capire che già all’epoca esistevano strumenti e metodi di tessitura utilizzati regolarmente. I primi reperti archeologici che ci raccontano però dell’esistenza della tessitura, risalgono al neolitico quando venivano costruiti dei telai molto semplici per realizzare opere tessili con lino e fibre vegetali.
In quegli anni non era ancora considerato un lavoro ma era una mansione da gestire in casa, solo poi nacquero le prime piccole imprese artigianali. Nell’epoca romana chi si occupava di tessere lana e lino si organizzò in officine specializzate dove la manodopera era affidata agli schiavi, grazie poi alle reti commerciali cominciarono a giungere le materie prime necessarie e i coloranti sia dal Mediterraneo che dall’Oriente.
Come possiamo ben capire perciò sia la filatura che la tessitura hanno radici molto antiche e per questo possiamo inserirle tra le arti più antiche che l’essere umano praticò e pratica tutt’ora.
Com’erano i telai preistorici?
Non abbiamo avuto la fortuna, almeno fino ad oggi, di poter rinvenire qualcuno dei telai utilizzati in epoca prestorica, nonostante questo però grazie alle pitture e agli scritti sappiamo come erano realizzati. Il telaio era solitamente realizzato verticalmente in legno, aveva due montanti e da una traversa pendeva l’ordito che era trattenuto da pesi.
Un meccanismo molto elementare che però permetteva di inserire la trama. A raccontarci di questi telai furono una serie di pitture vascolari greche che ci hanno permesso ad oggi di sapere com’erano creati e come venivano utilizzati. Sebbene non siano stati rinvenuti telai sono invece stati recuperati i pesi che ne facevano parte, e sappiamo che erano realizzati in terracotta. In Italia sono stati rinvenuti dei pesi dalla forma di mezzaluna che presentavano due fori agli apici.
I reperti archeologici rinvenuti a Como
Anche a Como sono stati rinvenuti dei pesi utilizzati nei telai che appartengono all’epoca preromana, in questo caso però sono di forma di parallelepipedo oppure a forma di tronco di piramide. Entrambi i modelli sono dotati un unico foro che serviva ad appenderli, molto spesso venivano decorati con decorazioni e incisioni a forma di croce o di cerchi. Sono oggetti abbastanza grandi e nella Como preromana ne sono stati rinvenuti in grandi quantità, questo ci ha permesso di capire che in questa zona l’arte tessile era particolarmente sviluppata. Questo tipo d’arte era particolarmente seguita dalle donne, come ci raccontano i vari dipinti rinvenuti.
Como un importante centro tessile nel mondo
Como però non fu importante per l’arte tessile solo in epoca preromana, ma rimase il centro dell’arte tessile italiana nel corso degli anni. Già nel 1300 questa città era importantissima e apprezzata in tutta Europa per la sua produzione di tessili in lana.
Nel 1400 cominciò ad essere notata anche per la produzione di filati pregiati ma dobbiamo aspettare l’industrializzazione avvenuta nella seconda metà dell’800 per vedere come la città di Como diventa il polo europeo per la produzione e l’esportazione di tessuti preziosi.
La Via della Seta
La famosa Via della Seta andava a collegare diverse città e culture che si trovavano nel mondo tra est e ovest, Como divenne uno dei punti di riferimento di questa via, e fu così che arrivarono in città i nuovi tessuti come la seta, un tessuto elegante, leggero e molto lucente che proveniva dalla Cina. Il Lago di Como era il luogo perfetto con il clima ideale per favorire la coltivazione del Gelso, la pianta dal quale si nutrono i bachi di seta.
In pochissimo tempo furono realizzati centinaia di laboratori e centinaia di artigiani e di esperti tessitori convertirono le loro attività familiari in laboratori industriali. Grazie all’uso delle macchine le tecniche di produzione e lavorazione furono affinate per ottenere un prodotto finito d’eccellenza. Nonostante però, l’utilizzo di queste macchine migliorava la produzione, la vita di chi lavorava nelle “fabbriche della seta” non era facile.
Infatti, per poter lavorare al meglio il prodotto era necessario immergere le mani in acqua bollente e questo causava reazioni alla pelle dolorose, in queste attività lavoravano principalmente bambine e donne della zona. Questa tipologia di produzione rimase così fino a metà del 1900.
Como e l’arte tessile oggi
Il forte legame che lega l’arte tessile alla città di Como non si è dissolto nel tempo, ad oggi produce circa l’80% delle sete utilizzate in Europa e il 95% della seta che viene utilizzata sul nostro territorio. Il prestigio della seta comasca è garantito grazie alla qualità della lavorazione che conserva la tradizione e l’accuratezza nonostante la modernizzazione avvenuta negli anni.
A diffondere poi la bellezza di questo tessuto, ci hanno pensato anche numerosi designer e artisti che hanno messo a disposizione le loro doti per realizzare i disegni delle sete che hanno reso la seta comasca famosa in tutto il mondo. In questi ultimi decenni le aziende tessili presenti a Como hanno aggiunto alla loro produzione anche altri tessuti particolarmente ricercati, tra questi troviamo l’organza, il raso, il taffetà, lo chiffon e il broccato.
Tra le varie aziende troviamo Rosa Tessile che è una delle realtà presenti a Como da oltre 40 anni, si occupa di tessitura creando tessuti originali, unici e di alta qualità seguendo sia le ultime innovazioni del settore che la tradizione. Ogni tessuto viene lavorato e preparato con un occhio di riguarda verso un futuro sempre più sostenibile.
Ogni anno i grandi marchi della moda italiana e internazionale scelgono di utilizzare i tessitori di Como per la loro cura al prodotto e la loro esperienza. È così che i filati italiani che provengono da Como sono diventati non solo un tessuto ma una vera e propria opera d’arte.
ROSA TESSILE
Rosa Tessile Como, Fondata nel 1983 dai fratelli Rosa, Giuliano e Franco, ha mosso i suoi primi passi come una piccola realtà artigianale, con i suoi quattro telai presi in prestito.
Eppure, ciò che mancava in risorse era più che compensato dalla visione audace e della dedizione instancabile dei soci fondatori.
Anno dopo anno Rosa Tessile ha saputo trasformarsi, crescendo con tenacia e puntando sulla qualità, sull’innovazione e sulla sostenibilità, fino a diventare un punto di riferimento nei mondo dei tessuti di seta e dei tessuti di alta moda “Made in Italy”.